Tecniche di mindfulness tra i ragazzi del centro. Una novità che gli operatori, guidati dal coordinatore del progetto che sostiene le attività del Cag di Pescolanciano, previste nell’ambito del progetto Social Totila, finanziato con i fondi dell’8 X 1000 messi a disposizione della “Tavola Valdese”, hanno voluto “concretizzare” proprio nel pomeriggio di riapertura del centro stesso. “Laboratorio Esperienziale di Midfulness Psicosomatica all’interno del Progetto Gaia Benessere Globale”: con questo titolo, si è tentato di condurre i ragazzi verso un’esperienza sicuramente innovativa ed inusuale rispetto alle attività che sono soliti realizzare nel centro.
E, come ogni evento o esperienza innovativa, ovviamente ha raccolto vari giudizi e commenti, sia prima che al termine dell’incontro stesso. Molto interesse si è registrato tra i partecipanti prima che fosse proiettato un breve video di presentazione di ciò che stava per accadere di lì a poco; i ragazzi, già tutti posizionati in cerchio, erano in attesa trepidante di sperimentarsi. Proporre la mindfulness, forma di meditazione che ha l’obiettivo di regolare le proprie emozioni focalizzandosi sul momento presente, può apparire davvero una scommessa se proposta per la prima volte ad un gruppo di bambini/ragazzi. Ed è proprio così che è stata vissuta nel Cag di Pescolanciano: un tentativo che, in quanto tale, può dirsi riuscito, se non altro perché ha suggerito le modalità e la diversa impostazione con cui può essere proposta nuovamente. Sul fatto di essere concentrati sul momento presente, infatti, i bambini sono i primi ad insegnarci come fare, ma evidentemente il restare troppo tempo concentrati su di sé, evitando ogni forma di contatto e distrazione e sganciandosi da ogni forma di collegamento non solo con i compagni, ma anche con i propri pensieri, può risultare per loro un’impresa troppo impegnativa. “Attività bella, ma difficile”, così si può riassumere il commento dei ragazzi, intervistati al termine dell’incontro esperienziale. Difficoltà che può condurre a considerare addirittura “noioso” il momento proposto, se non se ne comprende pienamente il significato e la finalità ultima. Tuttavia, l’incontro esperienziale che, oltre che agli operatori e ai ragazzi, era rivolto anche ai genitori, ha registrato comunque in tutti molta curiosità. Per questo, sarà sicuramente riproposto, con qualche miglioria organizzativa e, magari, con maggiori informazioni di preparazione all’evento.