Si “cresce insieme” nel Centro di aggregazione giovanile di Pescolanciano. Operatrici e bambini/ragazzi, fruitori del centro, si arricchiscono vicendevolmente attraverso i progetti pensati e realizzati per tutelare il benessere della gioventù locale. Progetti che cambiano denominazione, ma hanno un asse portante e un punto di riferimento costante, nell’ottica di prevenire, tra i giovani, qualunque forma di disagio o malessere psicologico. E dunque anche nel progetto Totita23, promosso e gestito dall’Associazione Pianeta Giovani e finanziato con i fondi del’8 x 1000 messi a disposizione della “Tavola valdese”, che ha preso il via il 20 febbraio e si concluderà il 19 dicembre, nell’ambito del Cag di Pescolanciano, sono i ragazzi il motore di ogni attività che si realizza. E, proprio nell’ottica di garantire per loro un ambiente che sappia offrire, di volta in volta, strumenti e risposte adeguate alle loro esigenze, si è ritenuto opportuno, nell’ambito del progetto Totila23, mantenere la suddivisione dei ragazzi in due gruppi, in base alla loro fascia d’età. E, dunque, ogni martedì, giorno di apertura del Cag, il primo gruppo accoglie i bambini dai 6 ai 9 anni dalle 15:00 alle 17:00 e, a seguire, il secondo gruppo, che accoglie i ragazzi dai 10 ai 13 anni, fino alle 19:00. “I bambini ed i ragazzi frequentano il centro assiduamente e con grandissimo entusiasmo –spiega un’operatrice del Cag – evidenziando i risultati del lavoro svolto nel corso degli anni passati: si è costruito con le famiglie un clima di fiducia, nonché un sentimento di appartenenza ad “un luogo” in cui riconoscersi come gruppo, insieme, unità, e, allo stesso tempo, conoscere sé stessi come soggetti attivi, unici e liberi di esprimersi”. La divisione in due gruppi permette, appunto, ai ragazzi di esprimersi liberamente, realizzando attività che rispondano meglio alla propria fascia di età e alle operatrici di proporre iniziative mirate e pensate diversamente a seconda del gruppo a cui proporle. “Le attività che vengono proposte al secondo gruppo possono sembrare meno strutturate – spiega un’altra operatrice del Cag – perché, essendo ragazzi più grandi d’età, vengono illustrate in maniera diversa” e spesso partono dai bisogni e dalle esigenze che emergono tra i ragazzi al momento, prescindendo da ogni eventuale schema programmato. Per entrambi i gruppi è previsto il “gioco” libero, in varie modalità. Un’altra operatrice del Cag racconta: “c’è chi sceglie i giochi da tavolo, chi preferisce i giochi di squadra all’aperto; chi si dedica alla costruzione del fortino, come luogo che infonde sicurezza e sviluppa lo spirito di gruppo e di collaborazione. Merita attenzione anche il gioco dei travestimenti, dal quale i ragazzi sono particolarmente attratti. Le attività si concludono con un circle time – così come si aprono – chiedendo ai ragazzi come si sentono dopo le attività svolte e ognuno riporta le proprie emozioni prima di andare via”.
Lug
12