Fare emergere il proprio “alto potenziale” e l’alto potenziale di chi abbiamo accanto.
Questo, in sintesi, l’obiettivo della nostra parte spirituale, che opera in un piano differente da quello materiale, che tuttavia include in sé. Si è parlato di questi temi nel corso dell’evento formativo incentrato sulla “Leadership spirituale nella gestione di un centro di aggregazione giovanile”, che si è tenuto il 13 e il 14 gennaio 2024 presso i locali del Cag di Pescolanciano. L’iniziativa, inserita nell’ambito del progetto Social Totila e finanziato con i fondi del’8 x 1000 messi a disposizione della “Tavola valdese”, mira a fornire ai partecipanti gli strumenti atti ad innalzare la propria energia interiore, affinché possa essere poi posta a servizio di chi ci circonda che ne viene, a sua volta, influenzato così da elevare anche il proprio potenziale. Una sorta di catena energetica, quindi, che si alimenta di pensieri, emozioni, riflessioni, introspezioni e che collega ciò che appartiene al mondo dell’esperienza a ciò che è pura intuizione e che contiene il “divino” che è in noi. Un concetto, questo, che tocca le corde più profonde di una spiritualità che non si limita a credere in Dio o ad un potere più alto, ma impara ad invocare tale potere per rafforzare il nostro potenziale. Per poter crescere, si ha assoluta necessità di un’energia più alta; le nostre paure e i nostri pensieri, limitati e limitanti, non permettono tale elevazione. Dunque, solo ascoltando la nostra anima, che ha origini divine, possiamo modificare la qualità dei nostri pensieri e determinare così una crescita a livello energetico, favorendo una migliore qualità di vita per noi stessi e per gli altri. Infatti, ancor più negli organismi associativi, a cui questo corso si rivolge in modo particolare, l’obiettivo non è crescere singolarmente, bensì fare in modo che si innalzi il potenziale energetico di ognuno, mettendosi uno a servizio dell’altro, vicendevolmente.