Mercoledì 13 maggio 2020 si è svolta la lettura animata della favola “La mamma che urlava sempre” .
La favola è stata rappresentata virtualmente – attraverso la modalità della videoconferenza online – dagli operatori del nostro Centro Totila:
Antonella Scavelli, con trucco e fazzoletto rosso tra i capelli, si è calata nei panni della “mamma della piccola Elena”;
Giuseppe Massaro, con camice e stetoscopio, ha recitato la parte del “Dottore”;
Rachele Riccio, con orecchie grandi quanto quelle di un elefante (realizzate a mano), ha interpretato la parte della “protagonista Elena”, mostrando ai ragazzi la crescita graduale delle orecchie.
La lettura animata della favola si è conclusa con il disegno dei personaggi della storia.
Questa favola è dedicata a tutte le mamme che hanno urlato con i loro piccoli, almeno una volta.
Può capitare che stanche e affaticate, le mamme perdano la pazienza. Possono non volerlo fare, ma trovarsi ad URLARE come streghe, vinte dalla stanchezza e dallo stress. E capita anche che quelle stesse mamme si sentano in colpa, verso i loro piccoli.
Eppure spesso non è grave come sembra.
Molte volte è sufficiente accettare di non essere una super mamma, sempre sorrisi e pazienza, ma una mamma che ce la mette tutta, e a volta urla. A volte aiuta riderci sopra, insieme ai nostri bambini.
La mamma che urlava sempre
La piccola Elena sarebbe una bella bambina, se non avesse due orecchie a sventola grandi così.
I compagni la prendono un po’ in giro, ma Elena non se ne preoccupa: passerà, pensa lei. La ragione di quelle orecchie enormi è che la sua mamma URLA sempre.
Mamma: Elena LAVATI;
Mamma: Elena VESTITI,
Mamma: Elena FAI LA CARTELLA,
Mamma: ANDIAMO IN PISCINA Elena,
Mamma: PRESTO Elena CHE E’ TARDI,
Mamma: Elena FAI COLAZIONE,
Mamma: Elena FAI IL BAGNO ,
Mamma: PETTINATI Elena
E così – un giorno dopo l’altro – a forza di sentire tutte quelle urla, le orecchie di Elena sono diventate sempre più grandi. A 3 anni andavano dal mento alla fronte; a 4 anni le toccavano le spalle e a 5 anni Elena le faceva girare intorno alla testa, come un cappello.
“Sono un po’ preoccupata,” disse la mamma un giorno al dottore che visitava la sua bambina.
Anzi, non lo disse: lo urlò: “SONO UN PO’ PREOCCUPATA!” gridò al medico che visitava la sua bambina.
“HA DUE ORECCHIE ENORMI, SE VA AVANTI COSI’, TRA UN PAIO D’ANNI TOCCHERANNO PER TERRA.”
Il medico che non era abituato a tutte quella urla si tappò le orecchie.
Dottore: “Per favore, non urli così: verranno gli orecchioni anche a me!”
E in quel momento – finalmente – la mamma di Elena capì che le orecchie della sua bambina crescevano perché lei urlava troppo.
Mamma di Elena: “Devo smettere,” disse a sé stessa e lo disse piano: senza urlare. La bambina si girò di scatto spaventata e la mamma le fece un bel sorriso.
“Ho capito che le mie urla ti danno fastidio,” disse la mamma a bassa voce. E da allora ci sta provando: ogni tanto le riesce e parla piano, ogni tanto URLA ANCORA.
Ma Elena le vuole bene lo stesso.